Il titano Crono ebbe molti figli da Rea: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, ma li divorò tutti appena nati, dal momento che aveva saputo da Gaia ed Urano che il suo destino era di essere spodestato da uno dei suoi figli così come lui stesso aveva spodestato suo padre. Quando però Zeus stava per nascere, Rea chiese a Gaia di escogitare un piano per salvarlo, in modo che Crono ricevesse la giusta punizione per ciò che aveva fatto ad Urano e ai suoi stessi figli. Rea partorì Zeus a Creta, consegnando al suo posto a Crono una pietra fasciata con dei panni che egli divorò immediatamente. La madre nascose Zeus in una cesta posta sotto ad un albero, sorvegliato da una famiglia di pastori ai quali promise in cambio che le loro pecore non sarebbero state attaccate dai lupi. Il mito sarebbe, secondo Cicerone, un'allegoria: Krònos, che vale chrònos, cioè un periodo di tempo, si immagina che avesse l'abitudine di divorare i suoi figli perché il tempo divora i periodi di tempo e si riempie insaziabilmente degli anni passati. Fu poi incatenato da Zeus perché il suo corso non fosse illimitato e perché fosse legato con i vincoli delle stelle.
L'infanzia
I Cureti
Rea nascose quindi Zeus in una grotta sul Monte Ida a Creta e, a seconda delle varie versioni della leggenda:
fu allevato ed educato da Gaia.
fu allevato da una capra di nome Amaltea, mentre un gruppo di Cureti gridavano, danzavano e battevano le loro lance contro gli scudi perché Crono non sentisse il pianto del bambino.
fu allevato da una Ninfa di nome Adamantea. Dato che Crono dominava la Terra, i cieli e il mare, lo nascose appendendolo a una fune legata ad un albero in modo che, sospeso fra i tre elementi, fosse invisibile al padre.
fu allevato da una Ninfa di nome Cinosura. In segno di gratitudine Zeus, una volta cresciuto, la trasformò in una stella.
fu allevato da Melissa, che lo nutrì con latte di capra.
L'ascesa al trono degli Dei
Lo Zeus di Otricoli - marmo - Copia romana di un originale greco del IV secolo - Musei Vaticani
Raggiunta l'età adulta, Zeus costrinse Crono a rigettare prima la pietra che l'aveva sostituito,[10] poi i suoi fratelli e sorelle nell'ordine inverso rispetto a quello in cui erano stati ingeriti. Secondo alcune versioni della leggenda Metide diede un emetico a Crono per costringerlo a vomitare i figli, secondo altre ancora Zeus squarciò lo stomaco del padre. A questo punto Zeus liberò dalla loro prigione nel Tartaro anche i fratelli di Crono: gli Ecatonchiri e i Ciclopi.[11] Insieme, Zeus e i suoi fratelli e sorelle, gli Ecatonchiri e i Ciclopi rovesciarono dal trono Crono e gli altri Titani grazie alla terribile battaglia chiamata Titanomachia. I Titani sconfitti furono da allora confinati nell'oscuro regno sotterraneo del Tartaro. Atlante, in quanto capo dei Titani che avevano combattuto contro Zeus, fu condannato a reggere il cielo sulle sue spalle.
Dopo la battaglia contro i Titani Zeus si spartì il mondo con i suoi fratelli maggiori Poseidone ed Ade sorteggiando i tre regni: Zeus ebbe in sorte i cieli e l'aria, Poseidone le acque e ad Ade toccò il mondo dei morti. L'antica terra, Gaia, non poté essere concessa ad alcuno, ma venne condivisa da tutti e tre a seconda delle loro capacità.
I Giganti furibondi perché Zeus aveva confinato nel Tartaro i loro fratelli Titani si ribellarono agli dei Olimpi. Essi cominciarono a scagliare massi e tizzoni ardenti verso il cielo. Era profetizzò che «... i Giganti non sarebbero mai stati sconfitti da un dio, ma soltanto da un mortale che vestiva con pelli di leone, e solo con una certa erba che rendeva invulnerabili.». L'uomo fu identificato con Eracle e Zeus, vagando in una regione indicatagli da Atena, trovò l'erba magica. Così furono sconfitti anche i Giganti.
Gaia si risentì per il modo in cui Zeus aveva trattato i Titani e i Giganti, dato che erano figli suoi. Così, poco dopo essersi impossessato del trono degli dei, Zeus dovette affrontare anche il mostro Tifone, figlio di Gaia e del Tartaro. Zeus sconfisse Tifone e lo schiacciò sotto ad una montagna o al vulcano Etna.
Zeus ed Era
Zeus era sia il fratello che il marito di Era. Con lei generò Ares, Ebe ed Efesto, anche se alcune leggende narrano che Era diede vita ai suoi figli da sola. Altri miti includono tra la loro discendenza anche Ilizia. Le numerose conquiste che Zeus fece tra le Ninfe e le mortali, che diedero inizio alle più importanti dinastie greche, sono proverbiali. La mitografia gli attribuisce relazioni tra le divinità con Demetra, Latona, Dione e Maia, mentre tra le mortali con Semele, Io, Europa e Leda. (Per maggiori dettagli si rimanda ai paragrafi successivi)
Molte leggende dipingono un'Era gelosissima delle conquiste amorose del marito e fiera nemica delle sue amanti e dei figli da loro generati. Una volta ad una ninfa di nome Eco venne affidato il compito di distrarre Era dalle attività di Zeus, parlandole in continuazione: quando la dea se ne accorse, con un incantesimo costrinse Eco a ripetere le parole che udiva dagli altri.
Spero che sia stato di vostro gradimento
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